22 Maggio 2012
La Giornata delle Oasi WWF si celebra in tutta Italia con un pensiero rivolto alla tragedia di Brindisi avvenuta ieri e al terremoto di questa notte, e viene dedicata alla tutela della natura come presidio contro l’illegalità, il degrado, i rischi connessi alla fragilità del territorio, richiamando la necessità di un’azione più incisiva delle istituzioni, che deve concretizzarsi in maggiore coordinamento e coerenza nella pianificazione e in un rafforzamento del sistema di vigilanza e controllo.
Ancora una volta la fragilità dell’Italia appare in tutta la sua drammatica evidenza. I dati che vengono ogni volta ripetuti rafforzano l’indignazione del momento ma vengono poi dimenticati, travolti da politiche quotidiane lontane dalle priorità degli interventi di messa in sicurezza del territorio. Durante lo speciale Oasi WWF di Ambiente Italia, settimanale della testata giornalistica italiana che ha seguito la giornata in diretta, il WWF ha ricordato i numeri del dissesto e del rischio sismico in Italia: negli ultimi ottanta anni 5.400 alluvioni, 11.000 frane e smottamenti con danni stimati in 20 miliardi e 5581 Comuni in aree a rischio idrogeologico, mentre è a rischio sismico il 70% del territorio italiano, con un totale di 2965 su 8102 Comuni inclusi nelle prime tre fasce di rischio sismico e 30.000 terremoti medio/forti avvenuti negli ultimi 1000 anni
“L’illegalità e la violenza sono atti contro natura, che soffocano, inquinano e deturpano il nostro paese – ha detto Adriano Paolella, direttore generale del WWF Italia – Da oltre quarant’anni le Oasi del WWF sono un presidio di legalità e sicurezza ambientale che protegge un territorio italiano devastato dagli illeciti, dalle prevaricazioni e dall’incuria, garantendone la vitalità a beneficio di tutti. La qualità dell’ambiente e la qualità della società sono due valori inscindibili per il benessere comune. Vogliamo esprimere la nostra vicinanza alle comunità colpite dal dolore e lo facciamo con i mezzi che abbiamo, restituendo al territorio un valore inestimabile di natura e bellezza, simbolo di pace, legalità e di unione tra le persone e la natura, per oggi e le generazioni future.”
Negli ultimi ottanta anni il nostro Paese è stato interessato da 5.400 alluvioni, 11.000 frane e smottamenti con danni stimati in 20 miliardi. 5581 Comuni sono in aree a rischio idrogeologico. Negli ultimi 1000 anni i terremoti medio/forti sono stati 30.000 di cui 2.000 di intensità capace di provocare danni. Dall'inizio del 1900 ci sono stati 120 mila morti dovuti a eventi sismici (80.000 a Messina e Reggio Calabria nel 1908, 300 nel Belice nel 1968, 970 nel FVG nel 76, 2750 in Irpinia nel 1980.) Dopo la tragedia a S.Giuliano nel Molise nel 2002 si accelerarono i lavori per le mappature del rischio sismico, nel 2006 si stabilì che il 70% del territorio è a rischio sismico confermando le analisi degli ultimi 30 anni. 368 Comuni sono nella prima categoria sismica, 2498 seconda, 99 terza, totale di 2965 su 8102. La protezione Civile ha dichiarato che ci sono 80.000 edifici pubblici vulnerabili a cui vanno aggiunte strade, ferrovie e ponti. Scuole e ospedali sono le strutture più critiche. Le scuole non idonee sono 9.000 e 500 gli ospedali non a norma.